La Straeca padovana è un classico della nostra cucina. Ma quali sono le sue origini? E perché a noi veneti piace così tanto?
La Straeca rappresenta il taglio d’eccellenza della carne equina, meno famosa degli sfilacci noti nella zona di Legnaro o dello spezzatino tipico dei Colli Euganei, è sicuramente la parte più saporita e morbida, servita in molti ristoranti e trattorie tradizionali, soprattutto nella zona di Saonara, Legnaro e della Saccisica. Un vero capolavoro che si può gustare solamente nel raggio di qualche decina di chilometro.
L’origine stessa della parola, ci riferisce il Boerio, racconta della tenerezza di questo taglio, il diaframma dell’animale. Nel dialetto padovano e dell’entroterra veneziano, “straleca” era un temporale, ma anche una botta molto forte. Ecco che il processo di battitura ed ammorbidimento di questa carne ne diventa il nome.
Povera di grassi e ricca di ferro, tenera, sana, basta un boccone per esser catapultati in un antico passato frugale, in cui l’alimentazione era legata all’allevamento, carichi di un significato ed un simbolismo d’altri tempi.